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In geografia, il deserto è definito un’area della superficie terrestre nella quale le precipitazioni difficilmente superano i 250 millimetri l’anno e il terreno è prevalentemente arido, con scarsa o nulla vegetazione.
Tra i deserti, in base a questa definizione, vanno annoverate anche le Regioni polari, oltre alle più familiari zone aride che si incontrano alle medie e basse latitudini.
Se ne possono distinguere tre tipologie principali:
- Deserto caldo, deserto roccioso dove il suolo è costituito da pietre o ciottoli chiamati con la parola araba di Hamada; può essere anche ghiaioso, chiamato Reg, oppure sabbioso a dune, chiamato Erg, presenti nelle regioni tropicali, caratterizzate da accentuata aridità, vegetazione ridotta o assente, mancanza di corsi d’acqua perenni, tendenza alla siccità; il clima a cui si associa tale ambiente è il clima desertico caldo (secondo la classificazione dei climi di Köppen);
- Deserto freddo (chiamato anche, un po’ impropriamente, “deserto temperato”), presente nelle regioni temperate più continentali, caratterizzate da fortissima aridità e da notevolissime escursioni termiche annue di temperatura, con estati caldissime e inverni freddissimi; il clima a cui si associa tale ambiente è il clima desertico freddo (secondo la classificazione dei climi di Köppen);
- Deserto polare (deserto bianco), presenti nelle regioni settentrionali e meridionali a margine dei continenti boreali e australi (Groenlandia, Artide e Antartide), caratterizzate da freddo intenso e perenni distese di neve e ghiaccio; il clima a cui si associa tale ambiente è il clima glaciale (secondo la classificazione dei climi di Köppen).
Fotografia: Deserto caldo Erg, Tunisia.