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Martin pescatore o martin pescatore europeo (Alcedo atthis, Linnaeus 1758).
Tanto bello quanto temibile, dal piumaggio azzurro iridescente, questo pennuto è in realtà il killer dei fiumi. La sua tecnica è tanto semplice quanto efficace: si posa su un ramo e scruta attentamente lo specchio d’acqua. Grazie alla vista sopraffina, capace di polarizzare la luce senza patire il riverbero dell’acqua, localizza il malcapitato (un piccolo pesce o più raramente, molluschi e crostacei) che nuota sotto alla superficie e con un turbinio d’ali gli piomba addosso. La sua preda viene poi sbattuta più volte contro un ramo o su una pietra sino alla morte per non rischiare di ferirsi durante il pasto. La strategia di caccia si modifica anche in relazione alla preda: per i pesci che nuotano nel mezzo del corso d’acqua, il martin pescatore s’innalza di qualche metro e si ferma, sbattendo le ali ad una velocità frenetica e mantenendo il corpo in una posizione verticale (posizione dello “spirito santo”) poi, all’improvviso, si lancia sulla preda con una velocità e una potenza insospettabili.