SCOPERTO IL PRIMO PESCE A SANGUE CALDO

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sangue

Proprio come i Mammiferi e gli Uccelli (e, secondo alcune teorie, anche qualche specie di Dinosauro), il Pesce Re o Opah (Lampris guttatus Brünnich, 1788), un pesce di mare appartenente alla famiglia Lampridae ed all’ordine Lampridiformes, è a sangue caldo. La scoperta di alcuni ricercatori americani, e recentemente pubblicata su Science, è sensazionale.

E’ vero che già si conoscevano alcuni pesci, come i tonni e alcuni squali, che sono in grado di sviluppare calore per riscaldare muscoli e organi al fine di migliorare le proprie capacità “atletiche” per nuotare più velocemente durante gli inseguimenti ma nessuno di essi riesce a riscaldare uniformemente tutto il corpo.

Gli Opah, invece, mediante un costante movimento delle pinne pettorali, generano calore all’interno del corpo che viene mantenuto e distribuito in tutto il corpo dai vasi sanguini grazie ad uno specifico scambio di calore che avviene all’interno delle branchie (chiamato scambio in contro-corrente) insolitamente irrorate da un groviglio di vasi sanguigni circondati da tessuto adiposo. Questo fatto fa sì che l’Opah sia, a tutti gli effetti, il primo pesce completamente endotermico.

L’Opah riesce a mantenere una temperatura interna di circa 5°C superiore a quella dell’ambiente marino in cui vive anche quando si immerge a 300 metri di profondità. A queste profondità le acque sono fredde e i pesci che ci vivono tendono ad essere lenti e poco reattivi. Avere il sangue caldo avvantaggia non poco l’Opah velocizzandone il metabolismo e la capacità di movimento, accorciando i tempi di reazione e rendendolo quindi un temibile predatore.

Il Pesce Re o Opah è una specie cosmopolita, diffusa in tutti i mari e oceani, tranne quelli polari. Il suo aspetto è molto caratteristico, ha una forma rotondeggiante, è compresso lateralmente e la testa e la bocca sono relativamente piccoli

 

Riferimenti:
Nicholas C. Wegner, Owyn E. Snodgrass, Heidi Dewar, John R. Hyde. Whole-body endothermy in a mesopelagic fish, the opah, Lampris guttatus. Science,  15 Maggio 2015: Vol. 348 no. 6236 pp. 786-789) 

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