
Marpissa sp. (C. L. Koch, 1846)
Possiede zanne ed otto lunghe zampe pelose, vive nella penombra ed è la creatura che ci hanno insegnato a temere, il ragno.
I ragni, però, sono incredibilmente talentuosi, invece di esserne spaventati dovremmo imparare da loro. La chiave di sopravvivenza di una specie è la capacità di adattarsi all’ambiente che la circonda ed i ragni sono dei maestri dell’adattamento. Vivono ovunque nel mondo, ad eccezione dei poli, suddivisi in 114 famiglie che comprendono ben 45.741 specie (aggiornato a settembre 2015).
Circa il 13% del totale delle specie di Araneae è costituito da ragni appartenenti alla famiglia dei Salticidae.
Il nome deriva dal latino salticus, cioè danzante o saltante, per il loro muoversi a piccoli saltelli. Sono ragni di piccole dimensioni e raramente raggiungono i 15 mm di lunghezza. Sono animali diurni e cacciatori attivi, ossia non costruiscono una ragnatela, ma spiccano dei salti direttamente sulla preda per catturarla, ancorandosi al punto di partenza con un filo di seta in modo che, se mancano il bersaglio, non cadono rovinosamente nel vuoto.
Sono i ragni con la vista più sviluppata: possono vedere una preda fino a 40 cm di distanza e la disposizione degli occhi gli permette di avere un campo visivo di quasi 360°.
Come conseguenza di questa elevata capacità visiva, i Salticidi hanno sviluppato un accentuato dimorfismo sessuale: i maschi esibiscono peli colorati, aspetto metallico, frange ed altri accorgimenti che pongono in movimento in elaborate danze di corteggiamento.
Philaeus chrysops (Poda, 1761)
Il Philaeus chrysops si aggira spesso su rocce, muri e terreni aperti di habitat caldi ed asciutti. Durante il corteggiamento la splendida colorazione del maschio, di un rosso brillante, sembra avere una valenza molto importante. Si presenta alla compagna prescelta agitando il primo paio di zampe colorate, quando la femmina gli concede di avvicinarsi, i due ragni si uniscono in uno stretto abbraccio ed infine si accoppiano.
Un ragno veramente affascinante è il Saitis barbipes, che vive nell’Europa meridionale, presenta il terzo paio di zampe molto più massiccio, la colorazione di un arancione appariscente e gli occhi verde metallico. Molto interessante da osservare è il suo corteggiamento: il maschio fa oscillare il terzo paio di zampe tenendolo piegato ad angolo retto con un movimento simile al tergicristallo di un’auto, muovendo le zampe non in parallelo, ma l’una versa l’altra.
Spettacolare è anche la danza dell’Euophrys frontalis che agita le zampe anteriori tenendole divaricate ed in contemporanea ruota i pedipalpi barrati di bianco.
Myrmarachne formicaria (De Geer, 1778)
Il Myrmarachne formicaria, il cui nome è dovuto alla sbalorditiva somiglianza con una formica, esibisce gli enormi cheliceri durante il corteggiamento per impressionare la femmina, ma sono soprattutto utilizzati nella lotta tra maschi rivali. I due contendenti divaricano i cheliceri e fanno scattare verso l’esterno le zanne velenifere. La maggior parte delle volte le intimidazioni sono sufficienti per scoraggiare uno degli avversari, ma spesso ha inizio una vera e propria lotta in cui ciascuno dei due ragni aggancia i cheliceri dell’altro con i propri. Questa specie sverna in gusci di chiocciola vuoti e verosimilmente vi depone anche le uova.
Molte specie di ragni sfruttano i gusci vuoti per allevare la prole, ma una in particolare, la Pellenes nigrociliatus, ha portato il comportamento ad un livello superiore. La femmina di questo Salticide mostra una predilezione per le chiocciole appiattite dei generi Xerolenta e Helicella, spesso numerose nei luoghi di ritrovamento del ragno. A giugno dopo l’accoppiamento la femmina fissa dei fili di seta ad un guscio di chiocciola e poi lo issa di diversi centimetri, agganciandolo ad una pianta. In questo guscio depone il suo ovisacco e resta a sorvegliarlo. Una spiegazione di tale comportamento risiede nelle temperature tipiche degli habitat di questo ragno: i suoli sabbiosi aperti, estremamente caldi in estate. Al suolo le temperature possono raggiungere i 70°C, ma è sufficiente staccarsi dalla superficie di qualche centimetro per trovare condizioni nettamente meno critiche. Le chiocciole prescelte presentano una superficie riflettente bianca, è possibile che la P. nigrociliatus sfrutti tale proprietà a beneficio della propria prole. Questi nidi oscillanti come pendoli non sono rari da trovare, basta cercare negli ambienti tipici di questa specie.
Specializzazioni altamente efficaci hanno reso i ragni i migliori regolatori di insetti. Ogni anno i ragni catturano più di 400 milioni di insetti per chilometro quadrato, il loro ruolo ecologico è cruciale, senza di loro dovremmo imparare a vivere circondati da migliaia di mosche e zanzare, ma nonostante ciò i ragni non riescono a scrollarsi di dosso la loro pessima reputazione. Tocca a noi imparare a guardarli senza paura, imparare da loro, comprendere la loro incredibile capacità di adattarsi e di sopravvivere.
Heliophanus sp. (C. L. Koch, 1833)
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